Inauguriamo questa settimana una nuova rubrica del nostro BLOG HF2.Shop quella delle interviste a personaggi che ruotano attorno al mondo dello sport: da giocatori e allenatori di varie discipline, a fisioterapisti, personal trainer, medici e addetti ai lavori per conoscere di più il fantastico mondo dello sport e del fitness.


Ospite di HF2.Shop abbiamo oggi Tommaso Stefani, 19 anni, pallavolista di 210 cm, schiacciatore opposto in forza attualmente alla Consar Porto Robur Costra in A1, dopo aver già calcato i campi della Serie B e della A e già Azzurro,con il primo posto al Campionato del Mondo U19 e la Medaglia d’argento agli Europei Under 20 nel 2020.

Tommaso è stato uno degli attori principali di queste vittorie con attacchi fortissimi e muri insormontabili e non accenna a fermarsi.

  1. a che età hai cominciato a giocare? E come mai hai scelto proprio il volley? Raccontaci un po’ di te.
    Ho iniziato a giocare a 8 anni e la scelta è stata tutt’altro che facile; inizialmente ho provato un po’ di tutto ma dopo pochi giorni ogni sport mi stufava. Solo dopo aver giocato a pallavolo per un paio d’anni ho capito che non avrei mai più cambiato.
  1. La famiglia ha giocato un ruolo fondamentale. Ti hanno sempre appoggiato nelle tue scelte?
    Assolutamente sì. Mi sostengono sempre anche da lontano e senza di loro non sarebbe stato possibile nulla di tutto quello che ho raggiunto finora.
  1. Quale è stato il risultato più emozionante?
    Ce ne sono tanti ma in particolare mi viene in mente la vittoria del mio primissimo europeo nel 2017 dove ho pianto come una fontana dalla gioia.
  1. E il più grande rimpianto?
    Nessuno in particolare. Ci sono molte cose che sono andate male ma senza le quali non sarei probabilmente maturato come ho fatto ad oggi.

  2. I tuoi sogni nel cassetto?
    Diventare un opposto in grado di tenere testa all’altissimo livello che è quello della superlega.
  1. Quali obiettivi ti sei dato?
    Tanti, forse troppi. Diciamo un obiettivo il più a breve termine possibile sarebbe quello di riuscire ad eliminare la pesante auto criticità che mi ritrovo in testa.
  1. Sport e Covid. Come è stato gestire questo periodo? Cosa ti è mancato di più? Raccontaci anche la tua esperienza personale.
    Sinceramente terribile. Stare chiuso in casa per tre mesi senza possibilità di allenarsi come si deve è stato deleterio per la mia forma fisica e soprattutto tecnica, ma sto lavorando per tornare nelle migliori condizioni possibili.
  1. È difficile mantenere la concentrazione e la forma fisica?
    La forma fisica non particolarmente, basta dare il massimo in sala pesi come in allenamento e soprattutto, per me, mantenere un’alimentazione adeguata. La concentrazione invece è una cosa in cui pecco particolarmente. Io che mi butto giù moralmente solo dopo un errore anche se magari prima ho fatto dieci punti. Anche questa è una cosa su cui sto lavorando.
  1. Una domanda che faremo spesso in questa rubrica: quanto influisce la vita sportiva nella crescita personale e sulla vita di un atleta?
    Tantissimo, sono dell’idea che niente faccia crescere più dello sport, in particolare di uno sport di squadra dove  indirettamente ci si ritrova di fronte a situazioni/difficoltà che ti impongono una crescita e una visione della vita quotidiana completamente diversa.
  2. Vivi più il volley come uno sport, una passione o un lavoro?
    È la mia passione che allo stesso tempo spero di poter trasformare in lavoro al 100% quindi direi un bel mix di tutte e tre.
  3. Sei nato, sportivamente parlando, in Toscana, ma poi il volley ti ha fatto viaggiare. Ti piace questo lato della pallavolo?
    Assolutamente, i viaggi e le competizioni che ho avuto modo di fare grazie alla pallavolo sono parte di quel lato dello sport che ti permette di crescere e di apprezzare al massimo ciò che fai.
  4. Che stile di vita deve avere un’atleta che vuole provare ad arrivare ad alti livelli?
    Non so se sono il miglior soggetto che può rispondere a questa domanda ma nella mia testa un atleta che vuole arrivare ai massimi livelli deve essere pronto a dare tutto per la sua passione, per il suo sport e deve essere conscio di se stesso, delle sue capacità e deve saper ascoltare il proprio corpo in ogni situazione 
  1. Il volley continua ad avere poca visibilità mediatica in Italia, nonostante i grandi successi ottenuti. Pensi che in futuro le cose potranno cambiare? Cosa servirebbe per lanciare questo sport al grande pubblico?
    Lo spero vivamente, dare alla pallavolo la vera visibilità che merita sarebbe un sogno. Non so cosa può servire, purtroppo per il buon 70% degli italiani lo sport è uguale al calcio, non a caso giornali come la gazzetta dello sport riservano a tutte le altre discipline soltanto le ultime 10 pagine scarse delle sue edizioni, già da questo potrebbe avvenire un cambiamento.
  1. Molti giovani atleti arrivano alla pallavolo più tardi come età rispetto alle atlete di pari età. È un fatto culturale o di preconcetto?
    Non credo sia particolarmente importante questo tipo di dati, io per esempio ho iniziato ad 8 anni, altri miei compagni di squadra pur avendo iniziato intorno ai 16 giocano comunque ad alto livello e penso che le stesse cose capitino anche nel mondo femminile.
  1. Quanto è importante l’allenamento fisico e quanto quello mentale?
    Penso che possano essere messi allo stesso livello di importanza, nella vita di un atleta in palestra e fuori essere forte sia fisicamente che mentalmente è la base per vivere in questo mondo.
  1. L’alimentazione è importante nello sport? Quanti pasti fai e come sono organizzati?
    Dipende anche da persona a persona, c'è chi va anche tutti i giorni al McDonald e sta benissimo e poi ci sono io che se non mangio in maniera decente mi sento anche più affaticato in palestra. Poi a me piace anche stare un po’ più dietro all'alimentazione e i pasti della mia giornata sono organizzati con: colazione toast con bresaola, dopo l’allenamento della mattina uno shaker di proteine e 6 mandorle, pranzo riso pollo e verdure, merenda toast con burro d’arachidi e semi di chia, post allenamento del pomeriggio una banana e una barretta proteica e a cena riso pollo e verdure. Ovviamente non mangio sempre solo queste cose ma è per dare un’idea.
  1. Quanto tempo dedichi al tuo sport ogni giorno?
    Ovviamente tutto il tempo degli allenamenti e anche se ci penso comunque tutto il giorno cerco nel tempo libero di distrarmi facendo altro anche per staccare mentalmente. 
  1. L’altezza è decisamente un fattore importante. Quanto influisce sulla “riuscita” di un atleta?
    Direi molto, oggi la pallavolo è uno sport veramente molto fisico e sono poche le persone basse ad arrivare ad alto livello al di fuori dei ruoli di liberi o palleggiatori.

  2. Quanto è importante il lavoro di squadra e quello del singolo giocatore?La pallavolo è lo sport di squadra per eccellenza dove il singolo può fare sicuramente la differenza ma senza l’aiuto dei compagni nessun singolo può essere decisivo
  3. Se non avessi fatto il giocatore di pallavolo che sport avresti voluto fare?
    Purtroppo fuori dal campo della pallavolo sono molto ignorante in sport , ma se non avessi fatto il pallavolista sicuramente farei il cuoco! Seconda mia grande passione, in campo sportivo invece sicuramente avrei praticato nuoto
  1. Quali altre passioni hai?
    La cucina. Amo veramente cucinare, perdere del tempo nel cercarmi ingredienti e piatti particolari, stare a lungo dietro alle preparazioni. È una cosa che mi rilassa, mi diverte e mi distrae se ne ho bisogno

  2. Il tuo piatto preferito e quello che ti piace preparare.
    Piatto preferito probabilmente da buon toscano una bella fiorentina, ma si lotta il primo posto con una bella piattata di carbonara. Invece non c'è un piatto in particolare che mi piace preparare, dipende dal momento, come detto prima se mi devo distrarre un po’ farei un bel piatto che mi porti via del tempo tra preparazioni e un bell'impiattamento.

  3. Ti piace la musica ed hai anche suonato la batteria: che playlist faresti per un allenamento grintoso? E che brano sceglieresti per caricarti prima di una partita importante?
    La musica che ascolto va molto a periodi, ora sono un po’ più per il rap e se dovessi farmi una playlist pre partita o pre allenamento metterei delle canzoni rap “cattive" che mi carichino. Artisti per eccellenza per esempio Gemitaiz, Mostro, Nayt,… ce ne sarebbero veramente troppi.

intervista di Niccolò Ferrarese
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